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CHIESA ARCIPRETALE
DI SAN PIETRO IN BOZZOLO L’attuale chiesa arcipretale di Bozzolo, oggi dedicata a san Pietro apostolo, fu edificata a partire dal 1556 sotto il titolo della Beata Vergine Annunciata. Era annessa al convento degli agostiniani, la cui costruzione era stata iniziata nel 1518 per volere del duca Vespasiano Gonzaga. Il campanile fu eretto nel 1606. Dopo la soppressione dell’ordine degli Agostiniani, avvenuta nel 1798, il convento e la chiesa passarono al demanio che li cedette al comune nel 1804, anno in cui questa chiesa venne eletta parrocchiale e il parroco vi trasferì il titolo, gli arredi e la propria residenza. Infatti, l’originaria chiesa arcipretale, dedicata a san Pietro da prima del 1145, sorgeva al centro del quartiere più antico di Bozzolo. Probabilmente era un edificio in stile romano-gotico, affiancato da una poderosa torre campanaria, e nel XVII secolo venne lambito dalle mura urbiche, per la cui costruzione si abbatterono le case che sorgevano verso nord-est. All’inizio del XIX secolo si decise di permutare la proprietà di quell’edificio con l’intera fabbrica degli Agostiniani (chiesa, convento e annessi), diventata di proprietà demaniale dopo l’incameramento dei beni dell’ordine agostiniano disposto dal governo francese nel 1798. Le pale d’altare, il fonte battesimale, le campane e i marmi (paliotti, balaustre, acquasantiere) della vecchia chiesa furono recuperati e trasferiti nell’attuale san Pietro. Il demanio, effettuato il cambio con atto del notaio Antonio Pavesi di Cremona il 25 luglio 1804, vendette l’Antico tempio ad Angelo Ripari di Tornata che lo demolì nel 1808. Appena realizzato lo scambio di proprietà, tra il luglio e il novembre 1804 nell’ex chiesa degli Agostiniani furono realizzate opere di adattamento per adeguarla alle nuove funzioni parrocchiali: venne eretta la cappella per il fonte battesimale e fu ampliata la sagrestia. Secondo l’arciprete Luigi Mangiarotti, il trasferimento della parrocchiale avvenne il 25 novembre 1804. L’impianto architettonico e decorativo è di impronta rinascimentale. Sia la facciata che le navate interne si rifanno al modello classico, ripreso dal Rinascimento, dell’arco inserito in un quadrato, fiancheggiato da due lesene e sormontato dalla trabeazione. Tutti gli elementi architettonici portanti sono sottolineati nella trabeazione da cornici sagomate in rilievo e da decorazioni. L’ampia facciata, risalente al XVI secolo, su due ordini divisi da una cornice in rilievo scanalata, sviluppa linee decorative di impianto geometrico che rimandano alla lezione mantovana di Leon Battista Alberti. Presenta alla sommità un timpano triangolare, sorretto da due lesene piatte con capitello ionico che incorniciano un arco a tutto sesto, al centro del quale si trova un rosone con vetrata decorata. Sulla cuspide del timpano si innalza una croce in ferro battuto. La parte inferiore, scandita da coppie di lesene piatte con zoccolo in muratura, risulta tripartita e ospita tre portali: quello centrale, più grande, di impianto neoclassico, è sormontato da un timpano triangolare con cornici a rilievo e presenta un portale in legno dipinto del 1778; i due portali laterali sono contornati da semplice cornice di marmo e sormontati da finestre rettangolari con grandi arcate. L’interno, dall’aspetto maestoso, armonico e solenne, a tre navate, cinque cappelle per lato, si presenta interamente affrescato e decorato. Sia le navate che l’area presbiteriale e absidale sono opera (1926-29) del pittore veronese Gaetano Miolato che attinse al repertorio classico interpretato con reminiscenze venete e gusto scenografico. L’ampia volta della navata è decorata a finti cassettoni. Al centro della navata quattro tondi rappresentano scene sacre (dal Fondo: San Pietro, sant’Agostino e santo francescano, e sullo sfondo la facciata della chiesa agostiniana; Cristo Re in gloria con la Beata Vergine e santi; Il martirio di san Restituto, patrono di Bozzolo; Angeli in gloria con i ,simboli Petrini). La ricca decorazione delle navate laterali che si estende anche a tutti i pilastri centrali e laterali presenta una grande varietà di motivi classici (cornici, grottesche, nastri con volute a motivi vegetali e floreali, candelabri, tralci, uccelli) che esaltano gli elementi architettonici rinascimentali. Nell’area presbiteriale e absidale dominano le ampie e scenografiche rappresentazioni relative a (da sinistra) san Pietro predica al Sinedrio dopo la guarigione dello storpio; Il primato di Pietro; L’imperatore Costantino mostra a papa Silvestro il modello della Basilica di san Pietro in Vaticano; (nel catino) Il supplizio di san Pietro. Nella controfacciata, sopra il portale d’ingresso, è posta un’elegante cantoria e un imponente organo costruito nel 1864, opera n. 141 della celebre ditta Fratelli Lingiardi di Pavia. In fondo alla navata destra, si trova la tomba di don Primo Mazzolari realizzata nel 1969 da un bozzetto dello scultore Giacomo Manzù. |